E’ la sveglia… non è un sogno, non è un incubo e non è neppure la sveglia dei vicini, o l’allarme di un auto parcheggiata fuori. Prima un occhio, poi l’altro, poi le gambe giù dal letto… e smettila di suonare! Ti tocca, si riparte. Poi la finestra che si apre, la luce che entra e l’aria fresca del mattino… buongiorno!!!
Che fatica aprire gli occhi, ma poi, che bello averli aperti!
Poter vedere, guardare, osservare, percepire. Tutti verbi che sembrano significare la stessa cosa, ma non è così: vedo una immagine; guardo una situazione che comincio a misurare, di cui posso avere cura, o timore; osservo qualcosa nell’intento di conoscerlo nei minimi dettagli, di comprenderlo; la percezione è un approfondimento ulteriore, che mette in contatto quanto osservato, con la mente e mi porta ad esprimere emozioni, azioni, consapevolezza.
Gli occhi, accipicchia che genio chi ci ha creati! Solo un caso? Va là, va là, si vede la mano del maestro…!
Così belli, che è un peccato tenerli chiusi. Eppure quanta gente vive perennemente ad occhi chiusi, oppure li usa solo per vedere, senza guardare, osservare, percepire.
Preferiscono spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte; preferiscono vivere alla Razzi, lascia stare, lascia fare…; preferiscono sentirsi furbi piuttosto che intelligenti; preferiscono non far fatica e seguono il gregge, ovunque li porti.
Forza gente, ri-apriamo gli occhi, mettiamo consapevolezza nel nostro serbatoio, togliamo il pilota automatico e ricominciamo ad utilizzare la nostra testa; la televisione, i luoghi comuni, le sciocchezze da quattro soldi, i gossip, la cultura da bar, l’internet pattumiera del tutto e il contrario di tutto,….. basta, basta, basta!!!
Dobbiamo ri-nascere, ri-aprire gli occhi; ri-provare lo stupore e la meraviglia per ciò che ci circonda: l’amore materno verso la madre e la madre Terra. Occorre ri-collegarci a tutto questo.
Facile? No, per niente; e il senso di rabbia che a volte mi prende, dipende proprio da questo: vorrei, ma sembra tutto così difficile, così troppo grande per me ed anche per ciascuno di voi. Rinunciare? No, proprio no. Il cammino è lungo e difficile, ma il bello del cammino non è il punto di arrivo, ma il percorso che si fa, che è ricco di incontri, di sorprese, di gioie e di dolori, di perdite e scoperte, è il film della nostra vita.
E allora ciò che veramente conta sono i passi, le scelte, girare a destra o a sinistra, scendere o salire, nord o sud, con chi condividere la strada, chi prendere per mano.
Sulla nostra strada da tanti anni c’è una carovana che si chiama Terra e Sole: un percorso molto lungo dove sono salite e scese tante persone, abbiamo dato ristoro e soccorso a molta gente e spesso acceso una piccola luce nella loro testa.
Ci sono supermercati in cui fingono che nascono bambini, ma da noi ne sono nati e svezzati veramente centinaia; migliaia di persone hanno iniziato ad alimentarsi in modo sano, a curarsi in modo naturale, a seguire corsi e conferenze che li hanno aiutati a scegliere la propria strada.
E’ un mondo difficile; è diventato tutto molto più complicato; servono punti di riferimento: apri gli occhi, noi ci siamo.